Il Potere di Concentrarsi su ciò che possiamo Controllare

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Enrico Foglia

I. Introduzione: L’Urgenza di Riprendere la Nostra Agency

Nel mondo contemporaneo, gli individui si trovano spesso immersi in un flusso incessante di informazioni e sopraffatti da eventi che sembrano esulare dal proprio controllo. Che si tratti di dinamiche geopolitiche, fluttuazioni economiche o delle azioni imprevedibili degli altri, la sensazione di impotenza può facilmente insinuarsi nella vita quotidiana, generando ansia e stress. Di fronte a questa complessità, emerge un concetto fondamentale come potente antidoto: l’agency. Definita come la nostra capacità intrinseca di influenzare le nostre vite e il corso degli eventi attraverso le nostre azioni, l’agency rappresenta uno strumento cruciale per contrastare il senso di sopraffazione. “Riprendiamoci la nostra agency” non è solo uno slogan, ma un invito attivo a riconoscere e coltivare il nostro potere di agire. Questo articolo si propone di esplorare come, pur essendo impossibile controllare ogni aspetto della realtà, concentrare le nostre energie su ciò che è effettivamente sotto il nostro dominio – la nostra agency – sia essenziale per ridurre lo stress, migliorare il benessere psicologico e raggiungere i nostri obiettivi.

II. Che Cos’è Esattamente l’Agency? Uno Sguardo Attraverso la Psicologia e la Sociologia

Per comprendere appieno il significato di agency, è utile analizzarlo attraverso le lenti della psicologia e della sociologia. Dal punto di vista psicologico, l’agency si riferisce alla capacità di una persona di iniziare e controllare le proprie azioni, accompagnata dalla sensazione di essere responsabile di tali azioni.1 Va oltre il semplice controllo motorio, includendo anche la consapevolezza di ciò che si può realizzare e il senso di responsabilità per le proprie scelte.2 La teoria cognitivo-sociale di Albert Bandura offre una prospettiva illuminante sull’agency umana, identificando quattro funzioni fondamentali attraverso cui essa si manifesta: l’intenzionalità, che implica la formazione di piani d’azione per raggiungere obiettivi; la preveggenza, ovvero la capacità di stabilire mete e anticipare le probabili conseguenze delle azioni future per guidare e motivare gli sforzi; l’auto-reattività (o auto-regolazione), che si riferisce alla capacità di motivare e regolare l’esecuzione dei piani d’azione; e l’auto-riflessività (o auto-efficacia), che concerne la capacità di riflettere sulle proprie capacità, sulla validità dei propri pensieri e azioni, e di apportare eventuali correzioni.4 Bandura distingue inoltre tre modalità di agency: quella individuale, in cui le persone esercitano influenza direttamente sulle proprie azioni e sull’ambiente; quella per procura, in cui si influenzano altri affinché agiscano per conto proprio; e quella collettiva, in cui un gruppo di persone collabora per raggiungere un obiettivo comune.5

In ambito sociologico, l’agency è definita come la capacità degli individui di avere il potere e le risorse per realizzare il proprio potenziale, agendo in modo indipendente e prendendo decisioni che plasmano le loro vite e le strutture sociali circostanti.10 La sociologia spesso contrappone l’agency alla struttura sociale, intesa come l’insieme dei fattori di influenza (come la classe sociale, la religione, il genere, l’etnia, le abitudini) che possono determinare o limitare le decisioni degli individui.10 Esiste un dibattito continuo sul grado in cui le strutture sociali vincolano l’agency individuale. Anche in sociologia si riconoscono diverse forme di agency, tra cui quella individuale, per procura e collettiva.11 In sintesi, sia la psicologia che la sociologia concordano nel considerare l’agency come la capacità di agire ed esercitare influenza, sia sulla propria vita individuale che all’interno di un contesto sociale più ampio. La prospettiva psicologica tende a focalizzarsi sui processi cognitivi interni che sottendono l’agency, mentre quella sociologica evidenzia l’interazione tra l’azione individuale e le dinamiche sociali più ampie, offrendo una visione più completa del concetto. In particolare, il modello di Bandura con le sue quattro componenti offre un quadro utile per comprendere gli elementi costitutivi dell’agency individuale che possono essere attivamente sviluppati.

III. La Bussola Interiore: Comprendere il Locus of Control

Un concetto strettamente legato all’agency è quello di “locus of control”, introdotto originariamente da Julian Rotter. Esso si riferisce alla misura in cui un individuo crede che gli eventi della propria vita siano principalmente il risultato delle proprie azioni (locus of control interno) o di forze esterne al proprio controllo, come il destino, la fortuna o l’influenza di altri (locus of control esterno).16 Le persone con un locus of control interno tendono a credere di poter influenzare gli eventi e i risultati attraverso i propri sforzi e le proprie decisioni. Si sentono responsabili sia dei successi che dei fallimenti e mostrano una maggiore proattività nella vita.16 Questa tendenza è spesso associata a una maggiore auto-efficacia, a comportamenti più salutari, a livelli di stress inferiori e a un maggiore successo accademico e professionale.16 Al contrario, gli individui con un locus of control esterno tendono a credere che le forze esterne abbiano un’influenza maggiore sulla loro vita. Spesso attribuiscono gli eventi alla fortuna o al destino e possono sentirsi meno capaci di cambiare le proprie circostanze.16 Questa prospettiva può talvolta portare a sentimenti di impotenza e a maggiori livelli di ansia e depressione.20

È importante sottolineare che il locus of control non è una caratteristica binaria, ma si colloca su un continuum.16 La maggior parte delle persone si trova in un punto intermedio tra i due estremi. La rilevanza del locus of control per l’agency è evidente: un locus of control interno è strettamente connesso a un più forte senso di agency personale. Credere di avere il controllo sulla propria vita incoraggia ad agire e ad esercitare la propria capacità di influenzare gli eventi.16 Tuttavia, è fondamentale considerare che un locus of control eccessivamente interno, non supportato da competenze e opportunità reali, può portare a esiti negativi come nevrosi e ansia. Ciò evidenzia l’importanza di una valutazione realistica della propria sfera di controllo.16 Un aspetto incoraggiante è che il locus of control non è necessariamente un tratto di personalità fisso, ma può essere influenzato dalle esperienze e persino dallo stile genitoriale.16 Questo suggerisce che è possibile spostare il proprio locus of control verso un orientamento più interno, rafforzando così il proprio senso di agency.

IV. I Limiti del Controllo: Navigare l’Illusione

Parallelamente alla comprensione di ciò che possiamo controllare, è cruciale riconoscere i limiti del nostro controllo e navigare il fenomeno psicologico noto come “illusione del controllo”. Questa si manifesta come la tendenza a sovrastimare l’influenza che il nostro comportamento esercita su esiti incontrollabili.23 Esempi comuni includono l’indossare un portafortuna per la vittoria della propria squadra sportiva o la sensazione di avere una certa influenza sull’esito di un gioco d’azzardo.25 Sebbene questa illusione possa talvolta fornire un temporaneo senso di sicurezza, può anche avere conseguenze negative, come l’adozione di comportamenti rischiosi (ad esempio, il gioco d’azzardo patologico) o l’investimento di energie in azioni inefficaci.26 Diventa quindi fondamentale sviluppare la consapevolezza dei limiti del nostro controllo e distinguere chiaramente tra ciò che possiamo e non possiamo influenzare.27 La filosofia stoica, con il suo concetto di “cerchi di influenza” (controllo, influenza e preoccupazione), offre un quadro utile per questa distinzione.29 Il cerchio del controllo include gli aspetti della nostra vita su cui abbiamo un controllo diretto, come i nostri pensieri, le nostre azioni e le nostre reazioni. Il cerchio dell’influenza comprende le aree in cui possiamo esercitare una certa influenza, ma non un controllo totale, come le opinioni degli altri. Infine, il cerchio della preoccupazione include tutti gli aspetti che ci interessano ma su cui non abbiamo alcun controllo, come gli eventi globali. Riconoscere ciò che esula dal nostro controllo può ridurre preoccupazioni inutili e liberare energia mentale da dedicare a ciò che conta davvero.29 L’illusione del controllo può essere alimentata dal bisogno di autostima e dal desiderio di evitare le emozioni negative associate alla percezione di incontrollabilità.24 Sebbene in alcune situazioni, specialmente di fronte a eventi negativi genuinamente incontrollabili, questa illusione possa offrire un temporaneo sollievo, una dipendenza a lungo termine da essa può risultare dannosa.22

V. Dove Investire le Nostre Energie: Concentrarsi sul Controllabile

La scienza comportamentale sottolinea l’importanza di comprendere i fattori che influenzano il comportamento umano per progettare ambienti e interventi che aiutino le persone a prendere decisioni migliori.30 Concentrare la nostra attenzione su ciò che possiamo controllare è strettamente legato alla gestione efficiente delle nostre risorse, in particolare tempo ed energia.35 Il concetto di auto-controllo come risorsa limitata (sebbene sia un tema dibattuto e siano stati proposti modelli rivisti) 36 rafforza l’idea che dobbiamo essere strategici su dove indirizzare i nostri sforzi di auto-controllo. Esistono diverse strategie pratiche per identificare e concentrarsi sugli aspetti controllabili della nostra vita. Un esercizio utile è quello dei “cerchi di controllo, influenza e preoccupazione”.29 Questo aiuta a visualizzare dove stiamo effettivamente investendo la nostra energia. È fondamentale dare priorità alle azioni che sono in linea con i nostri obiettivi e valori e che sono alla nostra portata. Un approccio efficace consiste nel suddividere problemi grandi e apparentemente incontrollabili in passi più piccoli e gestibili su cui possiamo agire concretamente. Anche la mindfulness può essere uno strumento prezioso, aiutando ad aumentare la consapevolezza dei nostri stati interni (pensieri, sentimenti), che sono intrinsecamente sotto il nostro controllo. La scienza comportamentale offre strumenti pratici come i “nudge” e l’architettura delle scelte, che possono essere applicati alla vita personale per aiutarci a fare scelte in linea con i nostri obiettivi all’interno della nostra sfera di controllo.30 Inoltre, il concetto di “strategie di controllo delle risorse” suggerisce che concentrarsi su comportamenti controllabili (sia diretti che indiretti, pro-sociali e assertivi) può portare a risultati migliori in vari aspetti della vita.35

VI. La Connessione con il Benessere: Come Concentrarsi sull’Agency Riduce lo Stress

La sensazione di mancanza di controllo è una delle principali cause di stress.40 Al contrario, riprendere il controllo su ciò che possiamo influenzare contrasta direttamente questa sensazione di impotenza e riduce lo stress.40 Come accennato in precedenza, esiste un legame significativo tra un locus of control interno e migliori meccanismi di gestione dello stress.20 Concentrarsi sulle azioni controllabili si allinea con diverse strategie consolidate per la riduzione dello stress. La risoluzione dei problemi che rientrano nella nostra sfera di controllo può eliminare le fonti di stress.41 Una gestione efficace del tempo, organizzando e dando priorità ai compiti (azioni controllabili), può ridurre la sensazione di sopraffazione.41 Adottare abitudini salutari, come esercizio fisico, una dieta equilibrata e un sonno adeguato (comportamenti controllabili), ha un impatto significativo sul benessere fisico e mentale e riduce lo stress.40 Imparare a stabilire dei limiti e a dire “no” a impegni eccessivi (un’azione controllabile) previene il sovraccarico e lo stress.41 Infine, la capacità di regolare le nostre reazioni agli eventi incontrollabili (un processo interno controllabile) è fondamentale per la resilienza allo stress.44 Le “4 A” della gestione dello stress (Evitare, Alterare, Adattare, Accettare) forniscono un quadro pratico per affrontare i fattori di stress concentrandosi su ciò che può essere controllato (evitare, alterare, adattare) e accettando ciò che non può.41 L’atto stesso di prendere il controllo, anche in piccole cose, può essere intrinsecamente potenziante e contribuire a un senso di benessere, anche se l’esito finale non è completamente nelle nostre mani.40

VII. Storie di Forza: La Resilienza Attraverso la Lente dell’Agency

La resilienza è la capacità di riprendersi dalle avversità con flessibilità e forza, mantenendo il benessere nonostante le sfide.44 Individui e gruppi resilienti spesso dimostrano una forte attenzione a ciò che possono controllare in situazioni difficili.44 Consideriamo ad esempio una persona che affronta una malattia cronica: la sua agency si manifesta nella gestione dei sintomi, nell’adozione di abitudini salutari e nella ricerca di supporto.49 Un imprenditore il cui business fallisce può dimostrare resilienza concentrandosi sull’apprendimento dagli errori, adattando il proprio approccio e riprovando.53 Di fronte a una tragedia personale, la resilienza si esprime nella gestione delle proprie risposte emotive, nella ricerca di sostegno e nella capacità di trovare un nuovo significato nella vita.50 Anche chi convive con una disabilità fisica può esercitare la propria agency concentrandosi sulle proprie capacità e trovando modi creativi per superare gli ostacoli.51 A livello collettivo, una comunità che si organizza per difendere i propri diritti o affrontare un’ingiustizia sociale dimostra agency collettiva.13 Un gruppo di persone che si uniscono per supportarsi a vicenda dopo un disastro, concentrandosi sulla ricostruzione e sull’aiuto reciproco, ne è un altro esempio.48 Anche gli studenti che prendono iniziativa nel loro apprendimento, difendono i propri bisogni o promuovono un cambiamento positivo nella loro comunità scolastica mostrano agency.58 Queste storie evidenziano alcuni temi comuni: la focalizzazione su azioni e risposte controllabili, il mantenimento di un atteggiamento positivo e di un senso di speranza, la ricerca e l’utilizzo di sistemi di supporto, l’adozione di un approccio orientato alla risoluzione dei problemi e la capacità di imparare e crescere dalle sfide. Le numerose testimonianze disponibili dimostrano come la resilienza, attraverso la concentrazione su ciò che si può controllare, si manifesti in svariati contesti, offrendo esempi potenti e facilmente identificabili per i lettori.49 Sebbene il concetto di “agency problem” si riferisca spesso a conflitti di interesse nel mondo degli affari 63, le storie di individui e gruppi che superano le avversità mostrano una forma positiva di agency: individui che agiscono nel proprio interesse e collettivamente per il bene comune, anche di fronte a ostacoli significativi.15

VIII. Prendere in Mano la Situazione: Passi Pratici per Potenziare la Tua Agency

Per rafforzare il proprio senso di agency, è possibile adottare alcuni passi pratici. In primo luogo, è utile identificare i propri cerchi di controllo, influenza e preoccupazione e valutare regolarmente dove si sta indirizzando la propria energia. È fondamentale stabilire obiettivi realistici e raggiungibili, concentrandosi su quelli che sono effettivamente alla propria portata. Di fronte alle sfide, è utile adottare un approccio orientato alla risoluzione dei problemi, suddividendo gli ostacoli in passi più piccoli e gestibili. Coltivare un locus of control interno, riconoscendo l’impatto delle proprie azioni e assumendosi la responsabilità delle proprie scelte, è un altro passo cruciale. Sviluppare la consapevolezza di sé, comprendendo i propri pensieri, sentimenti e reazioni, è essenziale, poiché questi sono elementi che possiamo controllare. Non bisogna trascurare la pratica della cura di sé, dando priorità al proprio benessere fisico e mentale attraverso abitudini controllabili. Imparare a chiedere supporto quando necessario e a stabilire confini sani, dicendo “no” quando opportuno, protegge il proprio tempo e la propria energia. Infine, è importante ricordare che, anche se non possiamo controllare gli eventi esterni, possiamo sempre controllare la nostra reazione ad essi, adottando una mentalità di crescita che ci spinga a credere nella nostra capacità di apprendere e adattarci.

IX. Conclusione: Abbracciare l’Empowerment in un Mondo di Incertezza

La vita è intrinsecamente incerta, e riconoscere questa realtà è il primo passo verso una gestione più efficace delle nostre energie. In questo contesto, concentrarsi sulla nostra agency si rivela una strategia potente per coltivare un senso di empowerment e resilienza. Riprendere la nostra agency significa riconoscere il nostro potere di agire, anche di fronte a circostanze difficili. Significa scegliere consapevolmente dove investire il nostro tempo e le nostre energie, concentrandoci su ciò che possiamo influenzare e accettando ciò che esula dal nostro controllo. Questo approccio non solo riduce lo stress e migliora il benessere psicologico, ma ci permette anche di affrontare le sfide della vita con maggiore fiducia e determinazione. Abbracciamo quindi la nostra agency, prendiamo in mano la situazione e coltiviamo il nostro potenziale di crescita e benessere in questo mondo in continua evoluzione.

Tabella: Locus of Control Interno vs. Esterno

CaratteristicheLocus of Control InternoLocus of Control Esterno
Credenza sulle cause degli eventiPrincipalmente dovute alle proprie azioni e capacità.Principalmente dovute a fattori esterni (destino, fortuna, altri).
Responsabilità per successi e fallimentiSi sentono responsabili di entrambi.Tendono ad attribuire i successi alla fortuna e i fallimenti a fattori esterni.
ProattivitàTendono ad essere più proattivi e a prendere iniziativa.Possono sentirsi meno capaci di influenzare gli eventi.
Auto-efficaciaGeneralmente più alta.Generalmente più bassa.
Comportamenti salutariPiù propensi ad adottare comportamenti salutari (es. esercizio fisico, dieta).Meno propensi ad adottare comportamenti salutari.
Livelli di stressTendenzialmente inferiori.Tendenzialmente superiori.
Successo accademico e professionaleSpesso associato a maggiore successo.Può essere associato a minori risultati.
Sentimenti in situazioni difficiliSensazione di controllo e capacità di influenzare l’esito.Sensazione di impotenza e di essere in balia degli eventi.
Potenziali svantaggi (se eccessivamente interno)Nevrosi, ansia (se non supportato da competenze e opportunità).Dipendenza dagli altri, fatalismo.
Fattori influenzantiEsperienze di successo, senso di responsabilità, incoraggiamento all’indipendenza.Esperienze di fallimento, sensazione di impotenza, stili genitoriali iperprotettivi o negligenti.